Cos’è il whistleblowing?
Cos’è il whistleblowing? Whistleblowing è il termine utilizzato quando una persona comunica informazioni su attività illecite, quali corruzione, molestie sessuali … Questo comportamento viene definito come “fare una soffiata”, “fare rivelazioni”, “denunciare in via informale (whistleblowing)” o in simili modi. La persona che compie la segnalazione è di solito strettamente collegata all’organizzazione; spesso si tratta di un dipendente, ma potrebbe anche essere un fornitore o un cliente. Queste persone diventano degli informatori quando assistono a condotte o azioni che ritengono illecite, abusive e non in linea con il Codice di Condotta della società, e segnalano tale sospetto in via informale.
Il whistleblowing può avvenire all’interno di un’organizzazione o pubblicamente.
Il whistleblowing all’interno di un’organizzazione: si tratta di uno strumento preventivo che consente alle organizzazioni di ridurre il rischio di abusi e irregolarità. Consentendo ai dipendenti e agli altri stakeholder coinvolti di fare una soffiata si aumentano le possibilità che i manager ottengano informazioni sulle irregolarità su cui bisognerebbe intervenire in una fase iniziale. Le organizzazioni che prendono sul serio il loro Codice di Condotta predisporranno quindi meccanismi volti a consentire il whistleblowing al loro interno, quali un sicuro sistema di whistleblowing aziendale e una policy o delle linee guida di whistleblowing.
Il whistleblowing pubblico: nelle organizzazioni in cui vi è un basso livello di fiducia, i meccanismi sopra descritti non sono predisposti o non vi è la possibilità di fare denunce anonime, la persona coinvolta può essere maggiormente portata a formulare le sue denunce pubblicamente, per esempio facendo una denuncia alla polizia, ai media o tramite i social network; ciò, ovviamente, comporta un maggior rischio per la reputazione delle organizzazioni coinvolte. In certi casi, tuttavia, vi è il dovere di segnalare il fatto ad un organismo professionale o ad un’autorità di controllo.
Quindi, quando abbiamo una segnalazione di whistleblowing?
Le prospettive variano da un’organizzazione all’altra, e le norme per la protezione degli informatori definiscono le ipotesi di whistleblowing in modo diverso da un ordinamento all’altro. Il seguente elenco è basato sul diritto del Regno Unito, ma queste fattispecie sono considerate spesso motivi di whistleblowing.
• reati penali, per esempio ipotesi di frode o corruzione
• pericoli per la salute e la sicurezza di una persona
• un danno effettivo o potenziale per l’ambiente
• un errore giudiziario
• gravi forme di discriminazione o molestie
• violazioni di legge da parte della società, per esempio mancata stipulazione delle assicurazioni prescritte
• il sospetto che qualcuno stia coprendo gli illeciti
Perché il whistleblowing è attualmente al centro dell’attenzione?
L’ascesa del whistleblowing ha avuto inizio con la crisi finanziaria mondiale del 2007-08, che ha destato nel mondo l’esigenza di un giro di vite contro la corruzione nelle società. Inoltre, negli ultimi due anni, la campagna #Metoo ha cambiato completamente il modo in cui sono percepiti gli informatori: da piantagrane, si sono trasformati in eroi.
Di conseguenza, abbiamo assistito ad una maggiore attenzione sulla lotta alla corruzione e ad una maggiore pressione sulle organizzazioni perché diano voce ai loro dipendenti. Al contempo, sempre più stati stanno emanando leggi sul whistleblowing, che, in certi casi, hanno imposto l’attuazione di sistemi di whistleblowing e in altri hanno promosso la protezione degli informatori. Di conseguenza, sempre più organizzazioni stanno scegliendo di predisporre canali di whistleblowing per gestire meglio tali problematiche a livello interno e per promuovere la compliance.
Se desiderate sapere di più sul whistleblowing, potete continuare qui…..